Pianto inconsolabile come comportarsi

Pianto inconsolabile: come comportarsi

Il pianto nei bambini è molto frequente. In fondo costituisce un modo importante di comunicare con voi prima di saper parlare.  Soprattutto se è insistente ed inconsolabile mette in agitazione tutti i genitori. Questo perché viene quasi sempre collegato a un malessere da interpretare per poi risolverlo.

È facile riconoscere il pianto da fame quando sono passate due – tre ore dall’ultima poppata. Il più delle volte per comprendere le ragioni del pianto può essere difficile. Non è sempre un malessere o un dolore a causare il pianto. Non sempre i bambini piangono perché hanno una malattia.

Il pianto può essere una richiesta di attenzione, di contatto soprattutto nei confronti della madre. Oppure può essere un segno di stanchezza o di stimolazione eccessiva. Può anche essere semplicemente il modo con cui i piccoli manifestano le proprie sensazioni. Come: piacere, paura, noia, irritazione. E’ per il piccolo l’unico modo per comunicare la fame, la sete, il sonno, il caldo o il freddo. L’esperienza, ma soprattutto l’istinto, vi aiuteranno con il tempo a decifrare i diversi tipi di pianto e a capire ciò che vostro figlio desidera.

Ma intanto il bambino piange, che cosa fare?

La prima cosa da fare è mantenere sempre la calma. Anche se il pianto non si calma ed è inconsolabile. Infatti il bimbo percepisce subito l’ansia e il nervosismo che affliggono i genitori esasperati dal suo pianto. Questo non aiuta ma peggiora la situazione.

Non serve a nulla spaventarsi e correre in pronto soccorso. Anche se può essere una reazione normale. Dobbiamo cercare di scacciare l’agitazione, l’ansia e la paura.
Il pianto è una cosa normale in un bambino. La sua intensità non è necessariamente proporzionata al malessere. L’80-90% dei bambini nei primi mesi di vita ha crisi di pianto che possono durare anche 20-60 minuti o più a lungo. Pianti che esprimono momenti di disagio, non necessariamente correlati ad una malattia. I genitori devono sapere che il pianto può essere inconsolabile. Non si devono sentire quindi frustrati o in colpa se non riescono a calmarlo.

Come aiutare i vostri bambini

Possono essere utili piccoli accorgimenti.

E’ utile accarezzarlo dolcemente e lui capirà che non è più solo. Vanno evitati movimenti improvvisi perché lo spaventano. Prendete in braccio il bambino dolcemente, ma con presa sicura.
I neonati odiano essere “sballottati”. Quindi utilizzate tutte e due le mani: una dietro la testa, l’altra sotto il sederino. Cullatelo, massaggiatelo, parlategli. Posizionate il bambino a contatto con la pelle.

Spegnete le luci, mantenete l’ambiente tranquillo. Ciò aiuta a calmare anche voi. Ditegli parole rassicuranti con voce bassa e dolce. Canticchiate canzoncine che vi piacciono, provate a fargli un bagnetto.

Il bambino può piangere semplicemente perché ha fame. Per questo vanno rispettati i suoi tempi e le sue richieste. Può piangere perché ha troppo caldo o troppo freddo. Accertatevi che non senta caldo o freddo. Tenete la temperatura della stanza intorno ai 18 – 21ºC. Avvolgetelo in una coperta leggera o in un lenzuolo di cotone senza bloccare però le gambe o le braccia.
Potrebbe avere un fastidio. E’ utile cambiargli il pannolino, fargli fare il ruttino, frizionare leggermente la schiena o massaggiare il pancino. Massaggiategli la pancia in senso orario per favorire l’eliminazione dell’aria. Potrebbe avere il naso chiuso. Potrebbe essere utile cercare la posizione in cui il bambino sembra stare meglio. Cercate di distrarre il bambino anche cambiando stanza od offrendogli qualche nuovo stimolo.

Non tenete il bambino in braccio durante una discussione. Quando siete molto infastiditi e arrabbiati con lui mettetelo nella culla e lasciate la stanza. Cercate di calmarvi. Chiamate qualcuno per un aiuto se vi sentite presi dal panico. Se siete troppo stanche fatevi aiutare dal papà, da un’amica o dai nonni: il neonato sente anche la vostra stanchezza e il nervosismo. La vostra angoscia non fa che peggiorare il pianto del bambino.

Se vi rendete conto che qualcosa non va, che il pianto lascia supporre un dolore, provoca pallore o arrossamento del viso e sudorazione, non esitate a contattare il pediatra.

Se clicchi sulle frasi sottolineate si apre un link

Mappa dei contenuti

Condividi su:

Pinterest
Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Contattami

Telefono

Email

3392447581