Allattamento al seno una magia quotidiana

Allattamento al seno: una magia quotidiana

L’allattamento al seno è perfetto da tutti i punti di vista. Per garantire la piena crescita in salute del vostro piccolo è fondamentale impostare una corretta alimentazione. Fin dai primissimi giorni di vita.

In proposito il giudizio di pediatri e nutrizionisti è unanime: per un neonato non c’è alimento migliore del latte della mamma. Apporta tutte le sostanze essenziali che gli assicurano un’ottima crescita. Garantisce importanti fattori protettivi in grado di influire positivamente sulla sua salute futura. Permette di creare fra mamma e bambino un dialogo intimo. Fatto di tanti messaggi corporei, personali, unici e ricchi di significato relazionale. E ciò avviene subito dalle prime poppate.

Anche poche settimane di allattamento al seno perciò sono importanti. Certo è che più a lungo si protrae, maggiori saranno i vantaggi.

Come si forma il latte materno

Al momento del parto vari stimoli nervosi raggiungono il cervello della madre. Questi stimolano l’ipofisi a rilasciare la prolattina. E’ l’ormone che determina la produzione del latte da parte delle ghiandole mammarie.

Dopo il parto la secrezione di questo ormone viene mantenuto dalla suzione del bambino. Se il bambino si attacca al seno e succhia il latte parte lo stimo per la produzione di prolattina. Che a sua volta determina la produzione di latte delle ghiandole mammarie. Il seno che si è svuotato inizia di nuovo a riempirsi per la prossima poppata.

La prolattina viene prodotta maggiormente durante la notte. Per questo i bambini spesso preferiscono le poppate notturne. Soprattutto nei primissimi mesi di vita si trovano un seno con una maggior disponibilità di latte. E’ normale che il bambino di notte si attacchi anche 2-4 volte. Per facilitare le cose il bambino può dormire con la madre. In modo che le poppate non disturbino troppo il sonno di entrambi. Inoltre se il bambino è vicino alla mamma, lei potrà riconoscere i segni di fame. Prima che sia troppo tardi e che il bambino inizi a piangere.

La suzione del latte favorisce anche la liberazione di ossitocina. Questo è un ormone fa contrarre le cellule muscolari che abbracciano gli alveoli della ghiandola mammaria. Favorisce la fuoriuscita del latte dal capezzolo. La produzione di ossitocina è legata anche agli stati d’animo e pensieri felici della madre. Capita così che ci possano essere delle perdite di latte quando la madre pensa al suo bambino con affetto. Essendo un ormone influenzato dagli stati d’animo può essere inibito dallo stress. E’ per questo motivo che l’allattamento può essere difficoltoso se la donna non è in un ambiente tranquillo o è stressata.

Allattamento a richiesta

Non esistono delle sostanze o integratori che aumentano la produzione del latte. L’unico che riesce a fare questo è il bambino, aumentando la frequenza delle poppate. Il latte viene prodotto perché attraverso la suzione del capezzolo viene stimolata la produzione di prolattina ed ossitocina.

Più il bambino succhia latte, più il seno ne produce. Per agevolare questo meccanismo il piccolo va allattato ogni volta che lo richiede. Questa è una regola fondamentale nell’allattamento al seno. L’allattamento al seno è a richiesta, cioè si allatta il bambino ogni volta che lo chiede.

È possibile che all’inizio si alimenti frequentemente e a intervalli irregolari. Se lasciate libero vostro figlio di trovare il proprio ritmo, lo aiuterete a superare più in fretta questo periodo di adattamento. Oltre a favorire la montata lattea. Allattare a richiesta vi aiuterà inoltre a imparare a riconoscere le sue esigenze. Superate le prime settimane, pur allattando a richiesta, potrete rispettare pause di almeno 2-3 ore tra una poppata e l’altra. Questo vi aiuterà ad avere ritmi più semplici da sopportare e consentirà al piccolo di avere abbastanza tempo per digerire, riposare e avere nuovamente fame per fare una bella poppata.

Non cedete alla tentazione di integrare le poppate con un biberon di latte artificiale o alti liquidi (acqua , tè, camomilla). Queste aggiunte possono ridurre la montata lattea. Piuttosto offritegli una volta in più il seno, sarà il modo migliore per avere più latte.

Un latte che cambia

Il latte materno non ha mai la stessa composizione. Per meglio adeguarsi alle necessità di crescita del neonato, infatti, nel tempo modifica la sua composizione. Rendendolo ancor più unico e inimitabile. Nei primi giorni dopo il parto si produce un latte speciale chiamato “colostro”. Che assomiglia a un latte ricco, cremoso e di colore giallo. Dal seno ne sgorga poco: ma non preoccupatevi, è più che sufficiente. Questo primo alimento è infatti denso di sostanze nutritive e protettive per far crescere bene il bambino e difenderlo dalle infezioni.

Verso il terzo giorno il colostro si trasforma in latte di transizione. Serve ad abituare gradatamente il piccolo al latte materno definitivo. Che arriverà entro qualche settimana. Non vi impensierite se il latte di transizione appare acquoso e di colore biancastro. Non è povero, al contrario offre al piccolo nel modo più equilibrato tutto il nutrimento di cui ha bisogno.

La consistenza del latte cambia gradualmente anche durante il corso della poppata. All’inizio della poppata il bambino ingerisce soprattutto acqua e zucchero. Perché ha bisogno di energie pronte all’uso per calmare la fame e di liquidi per soddisfare la sete. Poi, a poco a poco, mentre succhia con regolarità, il latte si arricchisce di proteine. Necessarie per crescere. Verso la fine i grassi aumentano moltissimo, fino a cinque volte in più. Non solo per garantire al bambino una riserva di energie ma anche per dargli un senso di sazietà che regola l’appetito.

Le sapienti trasformazioni che si succedono, da un giorno all’altro, da una poppata all’altra e durante la stessa poppata, sono la prova che il latte materno è sempre buono. Anzi, perfetto.

I vantaggi dell’allattamento al seno

L’allattamento al seno porta vantaggi sia al bambino che alla madre.

Per il bambino

Il latte materno è l’unico alimento naturale per il bambino. Contiene tutti i nutrienti necessari e nelle giuste proporzioni. Contiene anticorpi e fattori protettivi. Questi trasferiti dalla madre al figlio, lo aiutano a combattere le infezioni e a creare una resistenza a lungo termine contro le malattie. Soprattutto malattie allergiche, celiachia, diabete, sovrappeso ed obesità.

Il latte materno è facilmente digeribile. I suoi nutrienti sono altamente assorbibili dall’organismo del bambino. È ricco di elementi necessari alla crescita. Di altre sostanze che contribuiscono in modo ottimale allo sviluppo del sistema nervoso e della vista.

I bambini molto piccoli e prematuri che sono stati allattati al seno manifestano minori rischi di complicanze durante il primo periodo di vita.

L’allattamento al seno accresce le conoscenze gustative dei bambini. Il sapore del latte materno infatti cambia a seconda di quello che mangia la mamma, così i bimbi assaporano da subito il gusto di molti alimenti.

Per la mamma

Il grasso in eccesso, immagazzinato dal corpo durante la gravidanza, viene utilizzato durante la produzione del latte. L’allattamento quindi può contribuire a ritrovare presto la propria forma. Ricordiamo che è molto importante non sottoporsi a diete dimagranti durante il periodo in cui si allatta.

Inoltre l’allattamento al seno stimola la contrazione dell’utero, riducendo l’emorragia dopo il parto. Consentendo all’utero di tornare alle dimensioni normali più velocemente.

Se protratto per almeno tre mesi può ridurre il rischio di cancro al seno o all’ovaio. In più è pratico ed economico. Non ci sono costi di preparazione: il latte è sempre disponibile e alla giusta temperatura.

Allattare: un gesto d’amore

Nei nove mesi di gravidanza il piccolo è cresciuto ed ha vissuto in stretta relazione con la mamma. Con essa ha condiviso, attraverso i battiti del suo cuore, le emozioni, le gioie, le preoccupazioni. Dopo la nascita l’allattamento al seno è il naturale prolungamento di questo legame profondo. Che si era stabilito tra la mamma e il bambino già nel corso di tutta la gravidanza.

Nulla è più rassicurante per un neonato del contatto caldo e accogliente con il corpo della sua mamma. Allattare al seno non è quindi solo il modo migliore per nutrire il proprio bambino. E’ anche una importante opportunità di comunicazione e relazione per alimentare fin da subito i suoi sentimenti. Con l’allattamento si offre oltre al latte anche la possibilità di uno scambio di sensazioni fisiche, di calore, di sguardi. Si crea fra mamma e bambino un dialogo intimo. Fatto di tanti messaggi corporei, personali, unici e ricchi di significato relazionale. L’allattamento favorisce un’intesa unica e speciale che è insieme nutrizione e cura, trasmissione d’affetto, gesto d’amore e di coccole.

La dieta mentre si allatta

Non è necessaria una dieta speciale durante l’allattamento. Tuttavia consumare pasti sani e ben bilanciati è sempre una buona abitudine. Importante per la vostra salute e per quella di tutta la famiglia. Anche se non vedete l’ora di rientrare nei vostri vestiti, non è saggio mettersi a dieta durante l’allattamento. Rischiereste di non nutrire bene il bambino compromettendo la produzione di latte. Poi tentare di fare un dieta in questo momento vi renderebbe ancora più stanche.

Evitate di mangiare in modo disordinato. Fate pasti completi e spuntini regolari. Un regime alimentare ordinato ed equilibrato è quello che ci vuole per supportare le richieste durante l’allattamento. Anche per ridurre gradualmente il peso in eccesso.  Seguite una dieta variata e completa in cui siano ben presenti anche frutta e verdura. Importanti per l’apporto di vitamine e per la regolarizzazione del vostro intestino. Va posta particolare attenzione ad un adeguato apporto di ferro e calcio.

Non abolite pane e pasta. Nel programma dietetico i cereali devono essere sempre presenti. Saziano e rappresentano un’importante fonte di energia. Non eliminate neppure i grassi. Anche quando si vuole dimagrire, e non è questo il momento, devono essere solo ridotti, mai aboliti, in particolare l’olio d’oliva. Bevete molta acqua. Il latte materno, infatti, è composto per il 90% di questa sostanza. Mai come adesso è indispensabile che la vostra dieta sia ricca d’acqua. Almeno due litri al giorno. Acqua da bere, ma anche da mangiare sotto forma di brodi vegetali, minestroni, zuppe e tanta verdura e frutta. Evitate il consumo di superalcolici. Se abitualmente bevete vino o birra, continuate a farlo ma con molta moderazione. Lo stesso vale per il tè, il caffè e la cioccolata, che contengono caffeina.

Cibi dal sapore spiccato

Aglio, asparagi, cipolle crude, porri, carciofi e spezie possono condizionare il sapore del latte materno. L’eliminazione dalla dieta della mamma di questi alimenti va decisa in base alla reazione del bambino alla poppata. Infatti le risposte del lattante possono essere differenti. Dal rifiuto del seno per il sapore sgradito all’indifferenza o addirittura al gradimento.

Sono rigorosamente da evitare molluschi, tiramisù, creme con uova crude o altri cibi “a rischio” che possono nascondere insidie con il pericolo di infezioni intestinali.

Il mio latte è nutriente?

È il timore più diffuso. Dietro cui si nasconde l’ansia generata dalla responsabilità di essere l’unica fonte di nutrimento del proprio bambino. È inutile far analizzare il latte materno, perché la sua composizione è estremamente variabile.

La tentazione è quella di controllare quanto il piccolo ha mangiato con la doppia pesata, prima e dopo la poppata. Se eseguita occasionalmente la doppia pesata è inutile perché la quantità di latte può oscillare considerevolmente da una poppata all’altra. Se eseguita a ogni pasto, invece, può scatenare un’ansia di controllo che diventa una vera ossessione. Aumenta l’insicurezza e i timori, questi sì davvero controproducenti quando si allatta.

Ciò che conta non è quanto il piccolo mangia, ma come cresce. La bilancia diventa allora importante per verificare la crescita settimanale del bambino. Il pediatra di fiducia potrà confermarvi che la crescita è regolare e il vostro latte ottimo.

Un bambino allattato al seno ha bisogno di bere?

Anche il bambino allattato al seno ha sete, ma trova nel latte della sua mamma l’acqua che gli serve per dissetarsi. Meglio non offrire biberon con acqua o altre bevande che possono interferire con l’allattamento. Il bambino potrebbe infatti stimolare meno il seno con una conseguente diminuzione nella produzione di latte.

Fino a quando allattare?

Se la produzione di latte continua non c’è ragione per smettere di allattare. Quanto più a lungo si allatta al seno, meglio è. Oggi, infatti, i pediatri raccomandano il latte materno per tutto il primo anno di vita. Iniziando a integrarlo con i primi cibi solidi a partire dal sesto mese. Molti studi hanno evidenziato che più a lungo si allatta un bambino al seno, minore è la probabilità che diventi obeso. Proprio per questo i pediatri non pongono un limite preciso di interruzione dopo il primo anno di vita. Infatti il latte materno, anche dopo questa età, mantiene il suo importante valore protettivo, affettivo e nutrizionale.

Fumo di sigaretta

La nicotina, oltre a diminuire la montata lattea, passa facilmente nel latte e agisce direttamente sul bambino rendendolo irritabile e insonne.

Alcolici

Moderare il consumo di bevande alcoliche ed eccitanti. Vino e birra vanno assunti a piccole dosi. Meglio eliminarli del tutto. Altrimenti l’alcool passa nel latte con possibili effetti negativi sul bambino. Massimo 1⁄2 bicchiere di vino a pasto. No ai superalcolici. Lo stesso vale anche per il caffè: non più di 1 o 2 tazzine al giorno.

Farmaci

Non assumere farmaci senza il parere del medico. È una regola che vale sempre, ma a maggior ragione quando si allatta. Quasi tutti i farmaci, seppure in quantità minime, passano nel latte materno. Il bambino può risentirne specie se le dosi sono elevate e la somministrazione è prolungata nel tempo.

Luoghi comuni da sfatare

Sull’allattamento al seno esiste un repertorio di convinzioni ingiustificate. È importante fin da subito ridimensionare alcune credenze non vere.

Un seno piccolo produce poco latte. La produzione del latte non dipende affatto dalla forma o dal volume del seno. Chi ha un seno grosso ha solo più tessuto adiposo e connettivo. Non per questo produce più latte.

Allattando i capelli diventano più fragili. I capelli risentono delle modificazioni ormonali che avvengono durante la gravidanza. Dopo il parto entrano in una fase naturale di ricambio che ne motiva una perdita maggiore. Questo accade a prescindere che si allatti o meno. Certo, l’allattamento al seno può far aumentare la caduta, ma non ne è la causa diretta. Non preoccupatevi, quindi, i capelli ricresceranno belli e folti come prima.

Allattare rovina il seno. Al contrario l’azione continua di svuotamento e riempimento del seno spesso si rivela una sorta di ginnastica naturale che ne migliora il tono e l’elasticità. E, aspetto ben più importante, diversi studi hanno dimostrato che allattare riduce il rischio di tumore al seno.

Bere tanto latte favorisce la produzione di latte. Il latte è un alimento ottimo e bilanciato e potete continuare a berne in quantità se siete già abituate a farlo. Non iniziate però a berne in maniera forzata se il farlo vi provoca difficoltà digestive e disturbi intestinali. Il fabbisogno di calcio durante il periodo dell’allattamento può essere adeguatamente soddisfatto anche da formaggi e yogurt.

La birra favorisce la produzione di latte. Al contrario dosi elevate possono creare problemi al piccolo. Come tutti gli alcolici anche la birra va assunta a piccole dosi.
Se avete altre convinzioni di questo tipo, è sempre meglio verificarne la validità con il proprio pediatria.

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2 commenti su “Allattamento al seno: una magia quotidiana”

  1. Daniela Agostini

    l’allattamento è un’esperienza bellissima , continua il rapporto stretto tra mamma e bambino…

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